Con Spese Zero azione di risarcimento contro le compagnie telefoniche

Una delle situazioni più odiose riguarda le “modifiche unilaterali” studiate dalle compagnie telefoniche. In particolare la fatturazione a 28 giorni (anziché a cadenza mensile) rappresenta una forzatura inaccettabile dato che aumenta da 12 a 13 le fatture annuali. E’ stata introdotta la fatturazione già nel corso del 2015, ma neanche le sanzioni comminate dall’Autorità competente alle principali compagnie attive nel mercato italiano sono bastate. In questo modo crescono i costi per i loro clienti e contestualmente anche i guadagni per loro.
L’Autorità in materia (Agcom) con la delibera 121/17/CONS ha stabilito la fatturazione mensile sui contratti di telefonia fissa, Adsl e fibra, vietando quella a 28 giorni. La disposizione “Si ritiene opportuno, confermando anche in questo caso l’opzione sottoposta a consultazione pubblica, prevedere un parametro temporale certo per il rinnovo delle offerte/fatturazione, che renda effettiva la libertà di scelta degli utenti e consenta anche un agevole controllo dei consumi e della spesa, individuato su base mensile o suoi multipli”.
Le ragioni dell’Agcom sono basate innanzitutto sull’evidenza: questa modifica contrattuale, applicata nei confronti dei loro clienti, equivale a un rincaro di quasi il 9 % dei prezzi annuali. In questo modo, come ovvio, si va a ledere la trasparenza delle tariffe, ovvero il principio fondante di una sana concorrenza.
Nonostante la delibera Agcom e quindi nonostante un divieto esplicito dell’Autorità, gli operatori telefonici continuano ad applicare questi rincari generalizzati.
Proprio per interrompere questo meccanismo e “costringere” gli operatori a rispettare la delibera 121/17/CONS, Gruppo Professionisti con il servizio Spese Zero rende disponibile una procedura su incarico finalizzata ad ottenere un congruo indennizzo per ogni bolletta emessa con fatturazione a 28 giorni.
Inoltre è possibile contestare, in quella sede e fino ai 5 anni precedenti, disservizi capitati e qualunque situazione ritenuta illegittima richiedendo storni, rimborsi e indennizzi.
Nessun costo pratica e nessun rischio: i nostri esperti si remunerano prendendo una percentuale su quanto verrà effettivamente ottenuto (storni, rimborsi, indennizzi). Nessun compenso è dovuto se nulla otteniamo. 

L’Agcom, ovvero l’Autorità per le Comunicazioni, ha avviato nei giorni scorsi procedimenti contro la Tim, la Wind-Tre, Vodafone e Fastweb perché tutte hanno abbandonato il contratto mensile. L’Agcom, con tale procedimento, vuole che si garantisca la massima trasparenza e la confrontabilità nei prezzi e che il consumatore possa controllare i propri consumi e le varie spese. L’Autorità scendendo in campo adesso, inoltre, vuole evitare che un effetto di trascinamento contagi anche gli altri operatori come Enel  o Mediaset ed altri nel settore energia.  Dopo gli aumenti della telefonia fissa e mobile, dal 1 ottobre vi saranno anche quelli di Sky in quanto la fatturazione passerà da mensile a quella a 28 giorni. In questo modo l'abbonato si ritroverà a pagare non più dodici ma tredici fatture all’anno. In merito a tale questione. Alcune Associazioni dei Consumatori fanno presente che la fattura ogni ventotto giorni pone anche altre due situazioni: 1) il pagamento con il RID. I pagamenti con addebito bancario, infatti, avvengono a cadenza mensile solare per cui il cambio della fatturazione a ventotto giorni provocherà una differenza tra la tempistica del RID e quella della bolletta. Potrebbe verificarsi uno scoperto bancario ed eventuali morosità o errori nel calcolo delle spese; 2) la diversa cadenza della fatturazione non rende l’utente libero di scegliere e di comparare le varie offerte. Restiamo a disposizione con il servizio Spese Zero sia via mail info@spesezero.it che via telefono 02671658073.